Potatori alberi alto fusto
Potatori alberi alto fusto. Partiamo dal presupposto che in natura gli alberi non hanno la necessità di essere potati, nè tanto meno che un albero potato si rinforza.
La potatura degli alberi nei nostri parchi o giardini spesso è una operazione necessaria per mantenere una tranquilla convivenza tra noi e le alberature presenti. E’ però necessario tenere a mente il fatto che gli alberi sono esseri viventi e che a ogni nostro intervento su di essi corrisponde una loro reazione: un bravo arboricoltore saprà infatti come intervenire ottenendo i risultati prefissi.
Gli alberi sono gli essere viventi più vecchi che esistono sul nostro pianeta, alcuni esemplari sono addirittura millenari e per questo meritano il nostro rispetto.
Ogni volta che procediamo con un intervento di potatura su di un albero, lo facciamo solo ed esclusivamente per i nostri interessi: per aumentare la produzione di frutta o per raccoglierli con più facilità, per togliere rami che invadono la sede stradale e danno fastidio al passaggio delle auto, o che vanno sul balcone, o per alleggerire rami troppo pesanti che potrebbero spezzarsi in seguito a forti nevicate o tempeste di vento ecc… Come si può notare i vantaggi ottenuti sono esclusivamente nostri e non dell’ albero.
Il concetto comune che una drastica potatura rafforza l’ albero è profondamente scorretto. Ogni volta che tagliamo un grosso ramo togliamo una parte molto importate per l’ albero, infatti con esso asportiamo una grande quantità di foglie che servono alla pianta per produrre energia attraverso la fotosintesi, infatti l’ albero contrariamente a quel che si pensa si nutre attraverso le foglie e non attraverso l’ apparato radicale. A seguito dei tagli drastici o capitozzature infatti si innesca un deficit energetico nella pianta, che spinge alcuni esemplari che ne dispongono al risveglio di gemme latenti o dormienti che produrranno una nuova e rapida vegetazione avventizia con lo scopo di sopperire alla carenza di energia e sviluppare una nuova chioma. Il risultato di questa reazione sarà quindi la produzione di moltissimi rami che cresceranno con estrema velocità e risulteranno di conseguenza molto deboli. Questi nuovi rami inoltre saranno inseriti superficialmente sul legno e soggetti a facili rotture.
Come si può intuire riducendo drasticamente un albero con lo scopo di renderlo più sicuro, abbiamo ottenuto in breve tempo l’ effetto opposto; una pianta più instabile per l’ effetto della perdita di parte dell’ apparato radicale, soggetta all’ attacco violento di patogeni, che produrrà nuova vegetazione, che presenterà gravi difetti meccanico e che in breve tempo
farà raggiungere alla pianta le dimensioni precedenti alla capitozzatura. In fine la totale perdita del valore estetico dell’ albero ornamentale.
Possiamo quindi affermare che tali interventi non solo sono dannosi per gli alberi, ma anche un inutile spreco di denaro.
Può inoltre capitare che la pianta non riesca a superare lo stress provocato dalle mutilazioni e dissecchi in breve tempo con il conseguente esborso economico nel dover procedere all’ abbattimento.